Una curiosa competizione per assicurarsi la giovane promessa della sismologia
L'affacciarsi di Alfani al panorama sismologico di tradizione ecclesiastica non poteva essere più tempestivo e necessario. Da poco più di 10 anni era scomparso il P. Filippo Cecchi fondatore della sezione sismologica all'Osservatorio Ximeniano di Firenze e straordinario progettista di strumentazione sismologica d'avanguardia per quel tempo. Il P. Giovannozzi aveva preso il suo posto alla direzione dell'Osservatorio, ma non ne aveva la stessa esperienza sperimentale e sarebbe servito certamente l'inventiva del giovane Alfani.
Sismografo a carte affumicate scorrevoli
Sono di Cecchi le più straordinarie realizzazioni innovative in strumenti sismologici: ricordiamo fra tutti il Sismografo elettrico a carte affumicate scorrevoli (1875) e il Sismografo elettrico a doppio pendolo (1886). Entrambi in grado di registrare tre componenti ortogonali del moto del terreno e in particolare il secondo recepiva una precedente invenzione rivoluzionaria del Cecchi: la registrazione continua su cilindro rotante e con traslazione per evitare la sovrapposizione delle tracce sismiche. Modalità di registrazione utilizzata da tutti gli strumenti sismici analogici per oltre i cento anni successivi.
L'eccellenza dell'Osservatorio "alla Querce" dei Barnabiti, il P. Bertelli, già anziano - morirà nel 1905 - aveva già lasciato la direzione dell'Osservatorio al P. Camillo Melzi d'Eril ed entrambi manifestarono grande interesse ad avere il promettente Alfani con loro.
Un terzo pretendente si mostrò anche il P. Giuseppe Lais - direttore della Specola Vaticana - che offrì ad Alfani di entrare nella loro congregazione per fargli fare carriera scientifica presso la specola Vaticana, dove era prevista a breve l'installazione di una stazione sismologica. Contro ogni convenienza, Alfani fece richiesta di entrare nei Barnabiti, per poi operare nell'Osservatorio "alla Querce", ma quando sembrava cosa fatta inaspettatamente la casa generalizia dei barnabiti di Roma gli rifiutò l'ammissione all'ordine per la sua troppo gracile salute.
Così il 2 maggio 1899 egli poté far domanda al padre provinciale di essere ammesso nell'ordine dei padri scolopi che il 10 maggio fu accettata. Infine il 15 maggio 1900 entrò a pieno titolo nel convento di S. Giovannino dei Padri Scolopi di Firenze, per assistere padre Giovannozzi nelle ricerche scientifiche dell'osservatorio Ximeniano.